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( "...genitrix sub tuum presidium..." - fotografia: Franco A. Cavalleri)
Con un segno della croce, ti telefono:
solo questo, per riaverti a me d’accanto.
Dal profondo, mi riprende il sentimento
per la mano mi conduce, mi rinfranca.
Basta un segno - e ti ritrovo, come allora:
il tuo affetto si rinnova, nel mio cuore;
più non servono parole, alle intenzioni
che interrompono lo scorrere del tempo...
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© Luciana
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2 commenti:
è vero cara Luciana, le parole sono superflue e talvolta romperebbero l'incanto quando è "il resto" a parlare....
le "antenne" del cuore conoscono dialoghi infiniti...
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