.
Camminando lenta, fra le bancarelle,
ne osservo rapita i tanti oggetti noti:
spunti e richiami, alla rinfusa esposti.
Fra cartoline, soprammobili, orologi,
piccole cose della vita quotidiana,
d’un tratto, mi soffermo. E’ un attimo
(solo un istante) in magico abbandono.
Telefono ai ricordi. Eccoli, li sento
vicini ancora, in tante voci amate
e ormai lontane, del mio perduto
tempo che mi vide bimba.
E lentamente si trascolora il sogno,
si trasforma e si fa carezza cara,
in un profondo e intenso tuffo al cuore.
Il sentimento, sempre vivo resta:
né mai alcuno, lo potrà mai rapire.
.
© Luciana
.
4 commenti:
Se potessero aver registrato tutte le telefonate, di sicuro che la poesia non avrebbe fine:-)
beh, ma le "tracce" son registrate tutte... in my hearth!
: ))
è vero, Luciana, i ricordi non ce li può portare via nessuno...... profonde riflessioni, squisitamente nostalgiche; è sempre bello passare di qua !
...ed è sempre un piacere anche l'averti come lettrice, Roberta...: )) - grazie!
Posta un commento