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Quando terminerà il mio tempo,
che io sia come ceppo nel bosco:
le cui fronde esauste riposano,
carezzate dai fremiti del vento.
In dissolvenza, il detto e il dato
si ricongiungeranno alla mia base
ed in semplicità, spontaneamente,
rinasceranno radici in nuovi getti.
Raggi di nuova luce penetreranno
e inonderanno il navigato tronco:
corteccia e rami più non serviranno
nell’abbraccio dall’Eterno accolto.
Tutto si compirà, con leggiadra
maestrìa: la Natura ed il suo corso
già progettano generazioni nuove.
In prospettiva - ed in continuità.
© Luciana
n.d.r. aggiungo un link musicale... mi pare piuttosto indicato
L'albero ed io - di Francesco Guccini
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