Capolino dal guscio, titubante fuoriesce:
nell’umido del bosco, esplora il sasso scabro.
Timidamente striscia il piede, lenta lenta avanza,
antenne tese, lasciando dietro a sé lucide impronte.
La chiocciola che vedi,
per sua natura
accetta le sembianze, lasciando esili tracce…
Casa conserva, ed è sua pena il peso che lei porta:
se ne fa baluardo - eredità - nel sempre, quotidiano.
Un picciol mondo, è il suo. Ma un lembo di pianeta:
assaggio d’infinito, in quel minuscolo che appare.
Né più vorrebbe altro: si contenta. Vive,
nel muschio verde, all’ombra del castagno.
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- © luciana bianchi cavalleri -
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1 commento:
- LA CHIOCCIOLA -
di Giuseppe Giusti
Viva la Chiocciola,
Viva una bestia
Che unisce il merito
Alla modestia.
Essa all’astronomo
E all’architetto
Forse nell’animo
Destò il concetto
Del cannocchiale
E delle scale:
Viva la Chiocciola
Caro animale.
Contenta ai comodi
Che Dio le fece,
Può dirsi il Diogene
Della sua specie.
Per prender aria
Non passa l’uscio;
Nelle abitudini
Del proprio guscio
Sta persuasa,
E non intasa:
Viva la Chiocciola
Bestia da casa.
Di cibi estranei
Acre prurito
Svegli uno stomaco
Senza appetito:
Essa sentendosi
Bene in arnese.
Ha gusto a rodere
Del suo paese
Tranquillamente
L’erba nascente:
Viva la Chiocciola
Bestia astinente.
Nessun procedere
Sa colle buone,
E più d’un asino
Fa da leone.
Essa al contrario,
Bestia com’è,
Tira a proposito
Le corna a sé;
Non fa l’audace,
Ma frigge e tace:
Viva la Chiocciola
Bestia di pace.
Natura, varia
Ne’ suoi portenti,
La privilegia
Sopra i viventi,
Perché (carnefici
Sentite questa)
Le fa rinascere
Perfin la testa;
Cosa mirabile
Ma indubitabile:
Viva la Chiocciola
Bestia invidiabile.
Gufi dottissimi
Che predicate
E al vostro simile
Nulla insegnate;
E voi, girovaghi,
Ghiotti, scapati,
Padroni idrofobi,
Servi arrembati,
Prego a cantare
L’intercalare:
Viva la Chiocciola
Bestia esemplare.
(GIUEPPE GIUSTI)
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